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COMITATO
PER IL PARCO
DELLA CAFFARELLA
CHI SIAMO
Il Comitato per il Parco della Caffarella che ha come simbolo il casale stilizzato della Vaccareccia, è un’organizzazione di volontariato. Nasce nel 1984 con l’obiettivo dell’eliminazione del degrado, dell’esproprio dell’area, la realizzazione del parco pubblico all’interno del più vasto complesso del Parco dell’Appia Antica e la divulgazione del grande patrimonio storico-artistico-naturalistico del IX Municipio.
Ancora 1

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LA CAFFARELLA E IL COMITATO PER IL PARCO
Il Parco della Caffarella é conosciuto per la sua bellezza e la sua importanza, è infatti un’area di circa 300 ettari di Campagna Romana rimastra straordinariamente intatta; essa si trova subito a ridosso del centro storico e racchiude monumenti archeologici di eccezionale bellezza e importanza, si tratta quindi di un paesaggio archeologico unico.
Tra questi monumenti ricordiamo il cosiddetto Ninfeo di Egeria, la chiesa di Sant’Urbano, il tempio del Dio Redicolo, varie cisterne di epoca romana, il casale rinascimentale della Vaccareccia, torri medioevali, e il suo fiume, l’Almone sacro ai Roman antichi; qui ogni anno compivano i riti della lavatio matrix; dal 204 a.C. ogni 27 marzo si svolgeva nelle acque dell’Almone un rito di purificazione legato al culto di Cibele, la Magna Mater, madre di tutti gli dei.
A partire dagli anni ’60 del secolo scorso e per alcuni decenni la Valle della Caffarella è stato un luogo insicuro e pericoloso con degrado, prostituzione e discariche a cielo aperto. Ma all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso un gruppo di ragazzi che viveva nella zona prospiciente la Caffarella, stanchi di vedere quella situazione, decise di impegnarsi per salvaguardare quest’area e costituirono il Comitato per il Parco della Caffarella,
Il Comitato infatti nasce nel 1984, e dal 1995 è iscritto nel registro delle organizzazioni di volontariato della Regione Lazio, sezioni "cultura" e "ambiente e natura"; obiettivo dell'associazione è l'esproprio della Caffarella e la creazione del Parco Pubblico, all'interno del più vasto progetto del Parco dell'Appia Antica.
A tal fine si intraprendono attività che difendano, valorizzino, incrementino e facciano conoscere il patrimonio storico, artistico, paesistico, archeologico, naturale e ambientale della Caffarella.
Accanto a visite gratuite guidate da esperti, corse non competitive, didattica nelle scuole, mostre e conferenze, assemblee e feste in Caffarella, conferenze stampa; l'attività del Comitato in questi anni produce interventi diretti sulla valle, al fine di renderla più accessibile e di ricostituirne l'ambiente: costruzione di attrezzi ginnici, rimboschimenti, chiusura di accessi alle auto, pulizia delle aree degradate, ricostituzione del Bosco Sacro.
Nel contempo, vengono portate avanti azioni legali contro tutti gli "abusi"; la partecipazione sempre più consapevole dei cittadini e l'appoggio della stampa permettono una pressione sempre crescente verso le autorità, ottenendo la pulizia della valle dai rifiuti attraverso una serie di denunce alla Magistratura che portano al sequestro e alla bonifica di diverse aree della Caffarella.
Parallelamente alle attività sul territorio, non viene trascurato il lavoro di ricerca.
Nell'aprile del 1988 il Comitato organizza un convegno di studi dal titolo "La Valle della Caffarella: Ipotesi per il Parco", nel corso del quale autorevoli esponenti del mondo accademico tracciano le idee guida per un parco storico-naturale, dove agricoltura e pastorizia convivono con le valenze naturali, culturali e didattiche della valle.
Sempre nel 1988 viene pubblicato, in collaborazione con il W.W.F. e la IX Circoscrizione, il libro "La Valle della Caffarella - spiccioli di natura"; si tratta della prima monografia dedicata agli aspetti naturalistici e geologici della Caffarella.
Ancora nel 1988 la Regione Lazio approva la Legge Regionale 66 che istituisce il Parco Regionale dell’Appia Antica di cui la Caffarella è la porzione più prossima al centro storico.
Le decine di migliaia di firme raccolte per petizioni, esposti, diffide e denunce consentono la messa in sicurezza della valle. Nel 1988, grazie alla presentazione di 13.000 firme il Parlamento Italiano stanzia 26 miliardi di Lire per l’esproprio della Caffarella.
Nel 1994 viene pubblicata la prima monografia divulgativa dedicata agli aspetti storico-archeologici della valle della Caffarella e della via Latina, dal titolo "La Valle della Caffarella - la storia ci racconta"; la pubblicazione, malgrado le richieste inoltrate alla IX Circoscrizione, al Comune, alla Provincia e alla Regione, non ha riceve nessun contributo pubblico, viene però finanziata grazie all'autotassazione di 50.000 Lire cadauno di 249 cittadini del quartiere Appio Latino.
La documentazione e le esperienze accumulate vengono messe dal Comitato a disposizione del Comune di Roma, collaborando alla stesura del Piano di Utilizzazione della Caffarella a cura dell'Ufficio Tutela Ambiente su specifica richiesta del Sindaco Francesco Rutelli che interviene alla presentazione del libro “La valle della Caffarella, la storia ci racconta”.
Nel 1995 il Comitato organizza il secondo convegno di studi sulla Caffarella dal titolo "La valle della Caffarella, dalla ricerca alla gestione", nel quale gli esponenti del mondo accademico affrontano il tema della gestione pubblica della valle in collaborazione con le associazioni dei quartieri limitrofi.
Nel 1997 viene pubblicata la II edizione del volume "La Valle della Caffarella - spiccioli di natura", completamente riveduta, corretta e ampliata grazie all'apporto di docenti universitari e esperti nelle varie discipline.
Nel marzo 1998 l'associazione presenta il video "La Valle della Caffarella, antiche pietre nel verde", per la produzione del quale si è giovata del contributo della Banca di Roma.
Nel marzo del 1999 pubblica il libro "Archi di storia", un itinerario storico-naturalistico sulla via Latina fino a Campo Barbarico, con il contributo della Regione Lazio.
Il primo passo per il raggiungimento dei propri fini istitutivi, che vede il Comitato nel ruolo di attivo collaboratore del Parco regionale dell'Appia Antica e del Comune di Roma, è l'attività di gestione diretta della valle. Appositamente per questo scopo viene costituita l’associazione culturale "Humus"-onlus, con la quale viene svolto il servizio domenicale di visite guidate, collocazione di cartelli didattico-informativi in corrispondenza delle presenze monumentali e degli ingressi, pulizia e decespugliazione delle aree archeologiche, recinzione dei monumenti, aggiornamento per docenti e altre attività didattiche.
Nel 1998 si ottennero altri 10 miliardi di lire per la sistemazione dei monumenti in corso di esproprio con il Piano degli Interventi del Grande Giubileo del 2000., Il Comitato collabora per condurre visite guidate nella valle con l'Ente Parco Regionale dell'Appia Antica.
Il 9 aprile 2000, a seguito dell'acquisizione di una parte delle aree della Fondazione Gerini viene organizzata, con il contributo della IX Circoscrizione, la festa «Parco Aperto» per l'inaugurazione del Parco della Caffarella finalmente aperto al pubblico. Sono infatti stati espropriati e sistemati un totale di 70 ettari di Caffarella. All’inaugurazione del Parco, finalmente espropriato, intervengono il Sindaco Rutelli, il Presidente della Regione Badaloni, il Senatore De Luca i due presidenti di Circoscrizione IX e XI Federici e Mocciaro.
Nel 2001-2002 viene indetto un concorso fotografico, con il contributo di alcuni sponsor, al quale partecipano molte persone, in seguito, le migliori foto vengono utilizzate per la pubblicazione del calendario 2003 e, visto il successo, il Comitato decide di ripetere lo stesso concorso e la pubblicazione del calendario per alcuni anni. Da pochi anni viene pubblicato solo il calendario con le foto a tema grazie al contributo del 5 x 1000 dei cittadini.
Nel 2003, a seguito di un incontro con il Sottosegretario ai beni Culturali, si svolge nella sala consiglio della IX Circoscrizione un convegno sul patrimonio archeologico del IX Municipio e della Caffarella, organizzato dal Comitato, alla presenza del Soprintendente archeologico di Roma Adriano La Regina, di Rossella Rea e Rita Paris
Nel 2005, il Comune di Roma, sempre dietro richiesta del Comitato, effettua, un secondo esproprio (Giunta Veltroni) di 40 ettari di terreni e dei casali tra i quali il più importante, quello rinascimentale della Vaccareccia, esproprio che si conclude nel febbraio 2007 con l’acquisizione al patrimonio comunale dei beni espropriati (confronta foto 3).
Successivamente viene richiesto e ottenuto dalla Regione Lazio lo stanziamento di fondi per il restauro della Vaccareccia pari a 2.500.000 di Euro.I lavori purtroppo riguarderanno il restauro del tetto, di un fienile e di parte dell’interno in quanto in seguito la Regione, successivamente presieduta da Renata Polverini, ridurrà i fondi di circa 1.500.000 Euro.
Foto 4: il parziale restauro del casale della Vaccareccia
Nel 2006, per contribuire alla divulgazione del patrimonio storico archeologico di cui è ricco il IX Municipio viene pubblicato il libro “Appuntamento in villa” riguardante le ville Lais, Lazzaroni e Fiorelli grazie anche a un finanziamento del Comune di Roma Assessorato alle Politiche Ambientali.
Nel 2007 – 2008 in collaborazione con l’associazione Museum si realizza un progetto dedicato a non vedenti e ipovedenti tendente a: superamento della cultura puramente verbale. Tale progetto denominato “ALLA RICERCA DELLA REALTA’ INESPLORABILE, ATTRAVERSO LA LETTURA DELLE IMMAGINI” viene realizzato grazie al contributo ricevuto dall’Amministrazione Regionale del Lazio con la L. R. 29/93 in collaborazione con l’associazione Museum.
Ad ottobre 2007, in collaborazione con l’Assessorato Comunale all’Ambiente, l’Ente Parco Appia Antica e il liceo B. Russell viene allestita in Caffarella un’area di sosta con panchine e alberi dedicata a Mario Leigheb (fondatore del Comitato per il Parco della Caffarella) e Lorenzo Cuneo (volontario del Comitato anch’esso morto troppo prematuramente mentre prestava aiuto a un automobilista in difficoltà).
Nel 2007 l’Ente Parco richiede i fondi POR per la sistemazione dei casali minori espropriati e per la sistemazione delle cisterne romane e degli accessi alla Caffarella. Nel 2008 questi fondo vengono concessi.
Nel 2008 in collaborazione con l’Associazione culturale HUMUS_onlus viene realizzato un piccolo orto biologico in uno spazio nel parco della Caffarella messo appositamente a disposizione dall’Ente Parco Appia Antica con la partecipazione di bambini e ragazzi delle scuole del IX Municipio per insegnare ai bambini l’importanza della coltivazione e per sensibilizzare i ragazzi alla cura dell’ambiente e dei prodotti agricoli. In quest’ottica nell’aprile 2008 viene realizzato il progetto di valorizzazione agricola del Parco della Caffarella in collaborazione con l’Associazione Humus_onlus.
Nel 2008 il Sindaco Alemanno e il presidente dell’Ente Parco Adriano la Regina firmano il protocollo d’intesa per la cessione delle aree e dei casali espropriati in comodato d’uso gratuito dal Comune all’Ente Parco.
Sempre nello stesso anno viene realizzato una piccola oasi verde con panchine in ricordo della volontaria Silvia Irti.
Il 29 marzo 2009, in occasione della festa di primavera in Caffarella, vengono acquistate, con fondi provenienti dal 5 x 1000, 18 panchine che vengono collocate nelle aree gioco dei bambini e lungo i vialetti del parco.
Nel febbraio 2010 viene pubblicato il libro “Il patrimonio culturale del IX Municipio” realizzato dall’associazione Humus_onlus in collaborazione con il Comitato per il Parco della Caffarella. La presentazione avviene al Liceo Augusto. Per la realizzazione del volume sono stati assegnati fondi dal Consiglio Regionale del Lazio.
Il Comitato per il Parco nell’aprile 2010 provvede alla sistemazione di tavoli e panchine sotto Tacchi Venturi e di fronte alla scuola Ada Negri grazie ai fondi del 5 X 1000.
Dal 2010 inizia l’attività del Comitato per il Parco per la depurazione del fiume Almone attraverso petizioni (al Sindaco di Roma on. Giovanni Alemanno e Presidente della Regione Lazio on. Renata Polverini), accessi agli atti (Regione, Comuni di Roma, Ciampino, Marino e Rocca di Papa, Provincia di Roma, Enti preposti, ACEA Ato2).
L’11 febbraio 2011 alcuni ladri rubano un’autocisterna carica di gasolio e ne sverzarono il contenuto, pari a 18.000 litri, in un tombino di Statuario. Da lì il gasolio raggiunge il fiume Almone causando un gravissimo inquinamento da idrocarburi (confronta foto 5).
Vengono effettuate riunioni con la Commissione Provinciale Ambiente. In quelle sedi il Comitato comunica di aver scoperto che i quartieri di Quarto Miglio e Statuario sverzano i loro liquami nell’Almone. L’ACEA ATO2 comunica a riguardo di aver inoltrato la richiesta di eliminazione dello scarico al Comune di Roma, ma che quest’ultimo ancora non autorizza l’inizio dei lavori.
Il Comitato protocolla allora una Interrogazione d’iniziativa popolare al Sindaco Alemanno. Poiché però il Sindaco non risponde il Comitato invia un esposto al Prefetto di Roma dott. Giuseppe Pecoraro per inadempienza nei confronti dello Statuto di Roma Capitale.
Su sollecitazione del Prefetto il Sindaco risponde e poi il 27 luglio 2012 la Giunta Comunale approva il progetto dell’ACEA ATO2 per la realizzazione del collettore fognario Quarto Miglio – Almone.
Dal 2012 inizia la stesura del libro “Il sacro Almone, da fiume a discarica” che viene pubblicato e presentato ai cittadini il 22 marzo 2013 presso il liceo classico Augusto di Roma. Collaborano alla stesura del libro i docenti universitari proff: Mauro Cristaldi (naturalista), Maurizio Parotto (Geologo), Lorenzo Quilici (archeologo). Il libro viene finanziato grazie al 5 x 1000 donato dai cittadini all’associazione.
Nel 2014 il Comitato acquista un trattore, col 5 x 1000 dei cittadini, per lo sfalcio dell’erba.
Nel 2014 il Comitato incontra ripetutamente la Direzione Regionale Ambiente e la segreteria del Presidente Zingaretti per interventi di pulizia sul fiume Almone. Ciò consente di localizzare i punti in cui si concentrano maggiormente gli inquinanti solidi che ostruiscono l’alveo fluviale. Nel 2015 pertanto vengono avviati interventi di pulizia del fiume e il 26 marzo 2015 viene invitata in Commissione Regionale Ambiente l’associazione di volontariato Comitato per il Parco della Caffarella per un’audizione.
Sempre nel 2015 il Comitato sollecita lo spostamento degli autodemolitori di via dell’Almone che si trovano impropriamente ad operare all’interno del perimetro del Parco Regionale dell’Appia Antica. A tale riguardo viene consegnata al Sindaco Ignazio Marino, congiuntamente con la Comunità Territoriale del VII Municipio, una petizione popolare, sottoscritta da oltre 700 cittadini, per il loro spostamento in sede idonea stante il fatto che gli stessi beneficiano da decenni di continue proroghe a restare da parte del Comune di Roma. Il 18 giugno 2015 il Comitato viene invitato alla riunione della Commissione Ambiente di Roma Capitale per dibattere sul futuro degli autodemolitori di via dell’Almone: la Commissione decide di non concedere ulteriori proroghe e di delocalizzare gli stessi autodemolitori. Il 3 agosto 2015 gli stessi autodemolitori di via dell’Almone subisco un sequestro dalla Magistratura per danno ambientale.
Nel 2015 viene acquistata l’auto elettrica per disabili e anziani grazie al contributo della Tavola Valdese e del 5 x 1000 dei cittadini.
Il 22 settembre 2015 viene inaugurato il Casale Vigna Cardinali completamente restaurato. Il casale è assegnato dall’Ente Parco all’associazione Humus, vincitrice di un bando di gara.
All’inaugurazione intervengono: il Sindaco Marino, l’assessore comunale all’Ambiente Estella Marino, l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri, il direttore dell’Ente Parco Alma Rossi.
Tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 il Comitato per il Parco della Caffarella sollecita il Commissario Tronca a risolvere le problematiche relative alla fruizione pubblica di 5 aree di pregio della Caffarella, con accesso su via Appia Antica, acquisite dal Comune di Roma da 10 anni, ma ancora in mano ai privati. Contestualmente avvia i contatti con la Regione Lazio e l’Ente Parco Appia Antica per la stesura del manifesto d’intenti per il Primo Contratto di Fiume dell’Almone.
Il 15 febbraio 2016 viene protocollata alla Procura della Repubblica di Roma la megadenuncia contro il degrado del fiume Almone, presentata dal Comitato per il Parco della Caffarella e dalla Comunità del VII Municipio. La Procura protocolla la denuncia con il n. 2542/16K.
Nel 2017 si susseguono incontri con la Commissione Patrimonio di Roma Capitale per la risoluzione delle problematiche connesse alle aree di pregio della Caffarella, con accesso da via Appia Antica, espropriate nel 2005 e poi dal 2007 lasciate in detenzione agli ex proprietari benestanti.
Fra aprile e luglio 2017 il Comitato sistema gli accessi a Largo Tacchi Venturi e al Casale Vigna Cardinali grazie al 5 x 1000 dei cittadini.
Nel 2017 il prof. Maurizio Parotto dona le tavole dell’evoluzione geologica della città di Roma che vengono affisse presso il casale Vigna Cardinali e ne illustra le caratteristiche (confronta foto 12).
Ad aprile 2017 viene effettuato presso l’Ente Parco Appia Antica il primo incontro per l’adesione al Contratto di Fiume promosso dal Comitato e dagli Enti Parco dell’Appia Antica e dei Castelli Romani
Il 26 maggio 2017 il Comitato presenta alla ex Cariera Latina, nell’ambito di RomaArchè” il libro “Parco dell’Appia Antica, una storia lunga duecento anni”, che beneficia di un parziale finanziamento dalla Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo e del 5 X 1000 dei cittadini. Il libro presenta un’introduzione della direttrice dell’Ente Parco Appia Antica Alma Rossi.
Il 10 luglio 2017 si avvia l’esercizio del collettore fognario di Quarto Miglio e Statuario, 27.000 abitanti dei due quartieri non scaricheranno più i loro liquami nel fiume.
Il 10 ottobre 2017 la Giunta Regionale approva il Piano di Assetto del Parco dell’Appia Antica e dal dicembre successivo il Comitato sollecita i cittadini ad inviare e.mail al Presidente Zingaretti per l’approvazione definitiva in Consiglio del Piano.
Il 14 gennaio 2018 gli autodemolitori di via dell’Almone vengono rinviati a giudizio per inquinamento del suolo della Caffarella e del fiume Almone.
Bibliografia
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4. L. Bonelli, A. Brannetti, L. Cuneo, G. di Sarra, R. Federici, S. Geraci, M. Leigheb, T. Mira, P. Pulsoni, A. Scarpitti, La Valle della Caffarella – Spiccioli di natura, Commissionato dal Comune di Roma – IX Circoscrizione al W.W.F. Delegazione Lazio e realizzato dal Comitato per il Parco della Caffarella, Roma, 1988, pp.128.
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14. L. Accettella, R. Aloidi, M. Bellino, D. Boccassino, D. Bravin, M. Caporaletti, B. Cosentino, R. De Stefani, G. di Sarra, R. Federici, B. Forte, E. Fortunati, S. Geraci, M. Grimaldi, C. La Rocca, M. Maccari, M. Marri, A.M. Mira, V. Piccarreta, S. Pisapia, M. Proietti, M. Romano, M.Scacco, L. Zeppi, S. Zibellini, tutti aderenti all’associazione di volontariato comitato per il Parco della Caffarella e/o all’associazione culturale Humus onlus Parco dell’Appia Antica, una storia lunga duecento anni. Le vicende politico-amministrative raccontate dai cittadini che si sono impegnati negli ultimi decenni, Pubblicazione coordinata da R. Federici. Stampata in proprio con il contributo della Fondazione terzo Pilastro Italia e Mediterraneo. Roma 2017, pp. 224.
CONVEGNI
Ipotesi di realizzazione del Parco della Caffarella, Sala consiglio IX Circoscrizione, Roma 1986.
Parco della Caffarella – Dalla ricerca alla gestione, Scuola media L. Carroll, Roma 1996
Il patrimonio archeologico del IX Municipio di Roma e della Caffarella, Sala consiglio IX Municipio, Roma 2003.
I 15 anni di istituzione del Parco dell’Appia Antica, Sala consiglio IX Municipio, Roma, 2008.
STORIA
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